Sono ormai arrivata al quarto
giorno di Intermittent Fasting 16/8
Vi dirò che questa pratica è stata
accolta dal mio corpo con molto entusiasmo, ho più energia e praticamente mai
senso di fame o mal di testa.
Certo la gestione familiare è
diversa: a cena rimango in cucina con loro, ma ho delle questioni da risolvere.
La prima è che non potrò
partecipare alla solita pizza del venerdì, che sia fatta in casa o
acquistata è un piatto ormai
tradizionale a casa mia consumato rigorosamente sul divano davanti ad un bel
film.
La seconda è il sabato sera, giorno
in cui cucino qualche piatto particolare: a volte fajitas, kebab, noodles…
insomma il sabato sera a casa nostra è diventato molto etnico. Sono piatti che
oltretutto piacciono molto anche a me, probabilmente li mangerò il giorno
successivo.
Terzo, ed è la novità di
stamattina, mia figlia di 10 anni per stasera ha deciso di preparare dei
pinchos (delle specie di tartine spagnole) per fare un apertitivo … e qui non posso proprio dire di no, visto il
grande impegno che ci metterà. Vi farò sapere!
Forse dovrei chiamarlo Intermittent
Fasting diplomatico…
Ma torniamo a noi. Fin da quando ero piccola il mantra
è sempre stato “non saltare i pasti, magari mangia poco, ma mangia sempre
qualcosa”. Amici che sono andati da vari
dietologi/nutrizionisti, sono tornati a casa con diete di 5 pasti al giorno: i
pasti principali e 2 spuntini, con l’idea che il corpo non vada mai “affamato”. Il mantra in questo caso è “meglio
tanti piccoli pasti piuttosto che pochi e troppo abbondanti”. Tante proteine,
pochi carboidrati, frutta, verdura e magari qualche integratore qua e là.
Poi sono entrata in contatto con
persone che praticano il digiuno: una volta alla settimana o una settimana alla
volta: il mantra è “il corpo si deve disintossicare”.
Se qualche volta durante la vostra
vita vi siete approcciati al mondo delle diete,
non necessariamente dimagranti, vi siete sicuramente accorti che si dice
tutto e il contrario di tutto, ed è così che sono nate le diete a zona, la Scarsdale, quella
proteica, quella con il conteggio delle calorie, quella “mangia cosa vuoi
eccetto xxx”, n on mangiare prima delle 12, non saltare la colazione, la
Weight Watchers, quella macrobiotica, vegana, vegetariana,
crudista, ecc.
Quello che è certo è che,
finalmente, si sta facendo più attenzione al tipo di alimento: si preferisce
cibo integrale, poco raffinato, preparato in casa, biologico, si limitano le
proteine animali a favore di legumi soia e molto altro.
Pensate che nella dieta Scarsdale
che seguivo ormai 35 anni fa, e qui vado a memoria, il martedì sera potevo
mangiare tutta la carne che volevo, e patto che fosse cucinata senza grassi:
solitamente mi prendevo del macinato magro di vitello e mi facevo un mega
hamburger… qualcosa che con le conoscenze che abbiamo adesso non è veramente
più accettabile.
Diciamo che in tutta questa
sovrabbondanza di informazioni, ultimamente sono stata incuriosita dalla
pratica del digiuno e l’Intermittent Fasting mi è sembrato un buon compromesso:
non sono ancora disposta a digiunare per uno o più giorni, ma saltare il pasto
serale e concentrare tutto in 8 ore mi sembra una soluzione ottimale
applicabile da chiunque.
Nel libro “Ventuno giorni per
rinascere” di Franco Berrino, Daniel Lumera e David Mariani, che vi consiglio
di leggere, dedicano varie pagine a questo argomento. Berrino spiega come “La
procedura base per la purificazione, presente nella tradizione di tutti i
popoli, è il digiuno”, dal digiuno di Siddharta ai 40 giorni di digiuno di Gesù
nel deserto, dal Ramadan alla tradizione dei greci ortodossi di non mangiare
cibo animale per 40 giorni a Natale, 48
giorni a Pasqua e 15 giorni all’Assunzione e così via.
E ancora “Oltre ad avere questi
significati spirituali, il digiuno è una pratica di rispetto del corpo: mette a
riposo tutti gli organi, concede loro una sorta di vacanza, di pausa dal
lavoro, di tempo affinché di dedichino al proprio riequilibrio, alla
rigenerazione.” Sembra infatti che l’astensione dal cibo per almenmo 16 ore,
consenta alle cellule di attivare l’autofagia, un processo con cui esse di
liberano di organelli e tossine presenti nelle cellule. Per dirla in modo ancora
più semplice, le cellule non avendo cibo a disposizione iniziano a cibarsi
delle tossine, purificandosi.
Ed è per questo che persone che praticano
il digiuno per più giorni consecutivi, dopo qualche giorno iniziano ad
avvertire una sensazione di benessere e maggiore energia.
Qual è il primo passo? Iniziare!
Aggiusterete il tiro strada facendo in base alle vostre sensazioni!