lunedì 21 dicembre 2020

Charles Dickens – L’uomo che inventò il Natale

In questo periodo con o senza bambini ci capita spesso di vedere qualche film di Natale, primo tra tutti, il mio preferito, Il piccolo Lord.

Da qualche giorno ragionavo sul fatto che questi film, tolto alcuni capolavori, sono la storia trita e ritrita di genitori che lavorano e non hanno tempo per i figli e alla fine del film decidono di lavorare un po’ meno, per dedicare un po’ di tempo alla famiglia.

Insomma non se ne può più.

Ieri sera, finalmente un film degno di Natale, forse perché in effetti, il Natale, lo ha proprio inventato lui, Charles Dickens.

 


 

In una Londra di metà ottocento in cui i bambini orfani lavoravano nelle fabbriche (le “case lavoro”) e i ricchi pensavano solo ai loro affari e ad accumulare denaro, Charles Dickens fu in grado di cambiare il mondo, cambiando prima il suo modo vivere gli affetti.

Voleva scrivere un libro che aiutasse le persone a vedere il Natale come un giorno speciale carico di amore, da tenere nel cuore tutti i giorni dell’anno.

Dopo 6 settimane di follie, problemi economici, dialoghi immaginari con Scrooge e sempre più conflittuali con cui padre, finalmente la svolta!

Nel momento stesso in cui lui aprì il suo cuore all’affetto di suo padre, che aveva allontanato per tanto tempo dalla sua vita, anche Scrooge aprì il suo cuore all’amore per il prossimo dando al libro il gran finale e donandoci quell’emozione che ancora oggi sentiamo tutte le volte che ci imbattiamo in questa storia.

 

Il libro vendette 6 mila copie in pochi giorni, un record assoluto per l’epoca, e quello che lo rende ancora più straordinario è che nei mesi successivi iniziarono ad aumentare la donazioni benefiche.

 

Cambiando noi stessi cambia il mondo che ci circonda e se noi apriamo il cuore alle emozioni superiori come amore e gratitudine, anche il mondo beneficia di questa nuova energia diventando un posto migliore.

 

Buon Natale a tutti!

 

 

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giovedì 10 dicembre 2020

La Pochette

Fuori nevica, e ti ritrovi a bere il caffè con un’amica che,  nonostante tutte le difficoltà del periodo Covid ti dice “Voglio che mio figlio capisca che noi siamo dei privilegiati”.

 Le porto un mio libro e lei in cambio mi regala una pochette che vende in negozio.

 Chissà se il mio libro sarà all’altezza di questo dono?

Un prodotto pensato, creato con materiali naturali, italiani, cucito a mano, utilizzando gli scarti della lavorazione dei suoi meravigliosi abiti e cappotti, perché non si butta via niente, ogni pezzettino di materiale è prezioso,  bisogna prendersene cura e valorizzarlo.

Se tu fossi quel pezzetto di stoffa e le forbici ti avessero evitato durante il taglio di una stoffa, perché non eri dalla parte giusta, come ti sentiresti?Il pezzetto vicino a te adesso è un bella mostra sul collo di un cappotto, mentre tu?  Con lei sai di essere al sicuro, sai che non ti abbandonerà e ti valorizzerà.

 Chissà se il mio libro è all’altezza di tanto amore?

 


Chiunque crei un prodotto ha la responsabilità di crearlo al meglio delle sue possibilità. Non per guadagnare, non per diventare famoso, ma per rendere migliore la vita degli altri, regalando gioia, ottimismo e amore.

Lo scopo di artisti, scrittori, poeti è proprio quello di elevare alle emozioni superiori, prime tra tutte, l’Amore e la Gratitudine. Ed è così che in questa meravigliosa giornata di neve, porto a casa un oggetto che mi emoziona e che mi ricorderà sempre di quanto sia fortunata.

E proprio mentre mi perdo in tutto questo, incontro una frase di Tony Robbins: 

 

“Quando dirigi la tua attenzione sulla gratitudine, 

trovi la vera gioia e l’appagamento”

 

 

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