martedì 30 maggio 2023

Il quaderno della #Gratitudine: fai questo sempice esercizio e la tua vita migliorerà istantaneamente!

 

“Gratitudine è osservare ciò che abbiamo e sentirci benedetti perché ce l’abbiamo, è guardare alla parte positiva della nostra vita nel tempo presente.

Gratitudine è una parola magica, un concetto magico, cambierà la vostra vita in un solo istante vi tirerà fuori dalla vibrazione negativa in qualsiasi momento, qualsiasi sia il vostro problema.

Se vi fermate a contemplare tutto ciò per cui potete essere grati, e c’è così tanto per cui possiamo essere grati, ogni cosa della vostra vita migliorerà istantaneamente.

Provateci e scoprirete che funziona” [Bob Proctor]

 

Questo è quello che dice #BobProctor sulla gratitudine, ed in effetti la mia vita è cambiata nel momento in cui mi ci sono dedicata con costanza.

Il mio “Quaderno della Gratitudine” (che trovate su Amazon qui) è un esercizio guidato che vi accompagnerà per 90 giorni, vi ispirerà e vi cambierà la vita.

Vi chiederete “Ma devo farlo per 90 giorni?”

Diciamo che questo quaderno serve per farvi capire cos’è realmente la gratitudine: questo concetto deve passare dalla mente al cuore, non possiamo stabilire quanto tempo ci vorrà, ma una volta che proverete la gratitudine, quella vera, non potrete più farne a meno, e nella vostra vita succederanno cose incredibili, ve lo garantisco!

 

Inoltre… se ha funzionato per me, può funzionare per tutti!

Bastano 10 minuti al giorno!

La domanda è: volete cambiare la vostra vita o continuare a lamentarvi?

 

Regalatelo alle persone a cui volete bene!

 

 


 

 

---> Su Amazon.it puoi trovare 2 miei libri

Il quaderno della Gratitudine

Trasforma la tua vita in 3 passi

venerdì 19 maggio 2023

Film: L’abbinamento perfetto – Abbiamo il coraggio di vivere la nostra vita?

 

Era da un po’ che Netflix mi proponeva questo film e ieri sera ho ceduto.

E’ un film romantico, un po’ come i classici film di Natale, ma ad uno sguardo più attento ci dice molto di più.

Se preferite prima vederlo… tornate su questo post dopo che lo avete visto (Spoiler)!

 

Eccoci, siete pronti?

Diciamo che in questo film si possono individuare principalmente 2 argomenti interessanti: la perseveranza necessaria per raggiungere i propri obiettivi e il capire chi siamo veramente.

 

 


 

 

La protagonista femminile, Lola, è un’esperta di vini che lavora per un famoso importatore californiano. E’ appassionata di vini, sa di essere brava e nel momento in cui non vede riconosciuti i propri meriti, si licenzia per aprire una sua società.

Ha individuato degli ottimi vini in Australia, così decide di partire per conoscere il produttore, grazie anche all’incoraggiamento del padre che le dice ”Vai laggiù con un po’ di coraggio e un po’ di follia!”.

La proprietaria del vigneto non è propensa a trattare con società appena creata e così per dimostrarle la propria tenacia e la propria determinazione, Lola si propone come lavorante alla tenuta: imparerà ad aggiustare recinti, accudire e tosare le pecore, preparare il concime con il letame… il tutto sotto il cocente sole australiano.

Analizziamo Lola. Intorno ai 20 anni scopre la sua passione per i vini e per tutta la vita non si è mai tirata indietro: per perseguire i propri obiettivi esce dalla sua zona di comfort, si mette in azione, si mette in gioco in ogni momento dicendo “A volte bisogna rischiare, credere in se stessi. O tutto o niente”.

Lei è la dimostrazione che se una persona ha degli obiettivi chiari, deve mettersi in azione e seguire le opportunità che via via si presentano.

-       Si è licenziata perché non si sentiva apprezzata.

-       Ha seguito l’intuito che le diceva di partire per l’Australia.

-       Mancavano lavoranti alla tenuta e si è proposta, nonostante il lavoro fosse durissimo

-       Non ha mai forzato o insistito, infatti ad un certo punto se ne va, per proseguire la sua attività con altri vini.

 

L’altro protagonista è Max, il fratello dell’imprenditrice, che non dice a nessuno chi è e che svolge il lavoro di capo dei lavoranti della tenuta.

Dopo la morte della madre Sibylla, la persona che ha dato vita alla tenuta e ai vini, Max decide che preferisce stare in disparte e non prendersi le responsabilità che il suo ruolo imporrebbe.

Preferisce una vita più tranquilla, lontana dai riflettori, più spensierata, in mezzo alla natura.

In fondo siamo un po’ tutti Max: non sappiamo qual è il nostro potenziale e se lo conosciamo non ci mettiamo in gioco. Spesso veniamo fagocitati dalla quotidianità e non ci spingiamo oltre.

Nel caso di Max la morte della madre  ha fermato l’evoluzione della sua vita, portandolo a nascondersi. Per altre persone potrebbe essere un trauma, ma anche un sistema di credenze limitanti che via via si sono accumulate durante la vita. Nel mio caso sono state entrambe le cose.

Poi ad un certo punto ci accorgiamo che il tempo passa e che non stiamo vivendo la nostra vita, quella che ci appartiene e che possiamo creare in ogni momento, ma qualcos’altro. Una specie di vita da comparsa, dove in qualche modo ci siamo arresi, dove ci accontentiamo di quello che accade e dove non ci spingiamo mai oltre la nostra zona di comfort.

Ma vediamo la questione da un altro punto di vista. Max ha un grande palato per il vino, e per l’azienda sarebbe una risorsa preziosa, ma non si vuole esporre.

Quale talento abbiamo da donare e che potrebbe aiutare il mondo, o semplicemente la nostra attività, o le persone che abbiamo vicino?  Il mondo non ha bisogno di un’altra persona uguale alle altre, ha bisogno di persone che con la loro unicità possono dare un loro contributo per migliorarlo.

 

Questo film ci insegna a perseguire i nostri obiettivi, anche se ci portano dall’altra parte del mondo e a volte ci sembra di fare un salto nel vuoto, ma anche a capire che se scopriamo chi siamo e decidiamo di prendere in mano la nostra vita, una vita da comparsa non è poi così interessante!

 Avete visto il film? Cosa ne pensate?

#labbinamentoperfetto

 

 

 

Film “La rivincita delle bionde”: le competenze trasversali

 

Elle Woods (#ReeseWitherspoon), lasciata dal fidanzato che  non la reputa abbastanza intelligente in quanto “bionda”, per lui sinonimo di persona stupida e superficiale. Passa tutta una cena a dirle che, vista la sua imminente ammissione alla Facoltà di legge ad Harvard e ad un probabile futuro come senatore, ha bisogno di avere accanto una persona seria e intelligente.

Così Elle, per ripicca, decide di iscriversi alla Facoltà di legge di Harvard, non senza difficoltà, anche perché lei prima studiava marketing nel settore moda, argomento molto distante da giurisprudenza. Durante i suoi studi di marketing era molto attiva nelle confraternite, organizzava eventi, si batteva per delle giuste cause e si relazionava in modo efficace con le persone creando una vera e propria rete di conoscenze.

 


 

Una volta entrata ad Harvard, viene snobbata dalla maggior parte dei suoi compagni di corso, in quanto la reputano troppo superficiale, esuberante e non adatta a quel tipo di ambiente, molto serio e che richiede un impegno costante.

Nonostante questo, Elle si mette in gioco, inizia a studiare con molto impegno e durante il suo primo anno, visto l’ottimo rendimento, viene scelta insieme ad altri studenti per partecipare ad una causa presso lo studio legale di un suo docente.

Causa che vinceranno grazie alle sue conoscenze nell’ambito della moda e alle sue capacità relazionali e di ascolto: tutte competenze che fino a quel giorno erano sembrate inutili.

Elle per ottenere il successo nella professione legale ha attinto a tutte le sue competenze sia tecniche, studiando molto, ma anche a quelle trasversali, le cosiddette soft skills.

Elle Woods durante tutta la sua vita ha sviluppato in modo inconsapèevole delle competenze trasversali che sono risultate fondamentali per il suo percorso di studi ad Harvard: capacità relazionali, organizzative e di ascolto, l' empatia, ma anche il pensiero critico e la creatività. Probabilmente senza queste sue competenze avrebbero perso la causa e una persona innocente sarebbe finita in carcere.

Da qualche anno ormai aiuto le persone a orientarsi nel mondo del lavoro e quello che cerco sempre di capire è quali sono i loro talenti e come questi talenti possono essere sfruttati nel mondo del lavoro. Le aziende, soprattuto in questo periodo di grande cambiamenti, hanno bisogno di persone che oltre ad avere delle ottime conoscenze tecniche (hard skills), abbiano sviluppato anche delle competenze "soft" che permettano loro di adattarsi meglio al cambiamento, che possiedano buone capacità relazionali e molto altro (ovviamente le competenze richieste dipendono dal tipo di lavoro che si andrà a svolgere).

Ed è così che Paola che durante il periodo universitario, lavorava e faceva sport a livello agonistico, ha sviluppato ottime capacità organizzative e di pianificazione insieme in modo da poter gestire il suo tempo in modo efficace..

Marco, che nel tempo libero organizza eventi musicali, è una persona che sa trovare le persone giuste, sa gestire un gruppo di lavoro e sa dare la giusta motivazione per il successo del progetto.

Raffaella, che fa volontariato in un centro anziani, è una persona molto empatica con una buona capacità di ascolto ed è adatta, ad esempio, a lavorare a contatto con il pubblico.

 

 


 

Comunicazione efficace, empatia, flessibilità, problem solving, capacità di fare squadra e di riuscire a gestire i conflitti, capacità organizzative: queste sono solo alcune delle competenze trasversali che spesso non acquisiamo sul posto di lavoro, ma in altri contesti come l'attività sportiva, le attività di volontariato o i viaggi all'estero e che possono esserci molto utili nella ricerca di un'occupazione, perché molte aziende stanno cercando proprio questo.

Inseriamo queste competenze sul nostro Curriculum Vitae, raccontiamo quali sono i nostri hobby e i nostri interessi, spieghiamo perché quel mix di competenze, trasversali e non, possono renderci la persona perfetta per quel posto di lavoro.

Cosa ci rende unici?

Cosa ci differenzia dagli altri? 

Perché dovrebbero scegliere noi?

Sono domande a cui dobbiamo rispondere il prima possibile, per capire che direzione vogliamo dare alla nostra ricerca di lavoro e di conseguenza alla nostra vita.

 

"Nei miei 3 anni ad Harvard ho scoperto che la passione è uno degli ingredienti principali per lo studio, la pratica della legge e della vita. E’ con la passione, con il coraggio delle proprie dichiarazioni e con una profonda fiducia in se stessi che si affronta il mondo del lavoro consapevoli del fatto che le prime impressioni non sempre sono corrette. Occorre avere fiducia nelle persone e, cosa ancora più importante, bisogna credere fortemente in se stessi." [Elle Woods]

#legallyblonde #larivincitadellebionde