sabato 6 febbraio 2021

MasterChef10 e l'andare oltre

Come molti di voi ormai sanno, non amo molto guardare la tv: i miei unici appuntamenti fissi sono le edizioni italiane di XFactor e Masterchef, per me sempre ricche di spunti interessanti.

Giovedì scorso nella puntata numero 15, per l’Invention Test bisognava cucinare un piatto con alcuni ingredienti forniti dallo chef Terry Giacomello, che non solo ha ottenuto una stella Michelin, ma sta anche lavorando con botanici e altri scienziati per sperimentare il cibo del futuro, come per esempio rendere edibili cortecce e bucce di banane.

 


 

La dinamica è questa: al vincitore della Mistery Box vengono dati una serie di vantaggi per superare la prova successiva, l’Invention Test, che è una prova ad eliminazione.

In questo caso “Aquila”, il vincitore della Mistery Box, ha avuto modo di incontrare lo chef Terry Giacomello, assaggiare 3 suoi piatti e, dopo aver avuto informazioni sui tipi di ingredienti e il modo di cucinarli, ha potuto scegliere cosa cucinare e cosa far cucinare ai suoi compagni.

 

Solitamente succede che il vincitore della Mistery Box si assegna il piatto più semplice o l’ingrediente a lui più congeniale, e tutti gli altri concorrenti sperano di dover preparare il piatto più facile. In questa fase tutti i concorrenti entrano in modalità “mi devo salvare, non voglio andare a casa, meglio andare sul sicuro, ecc.”.

Questo, se da una parte è un atteggiamento “ragionevole”, rimane sempre un po’ troppo conservatore e arrendevole. Come può un concorrente pensare di arrivare in finale, continuando a rimanere nella sua zona di comfort? E poi, soprattutto, perché vuole rimanere nella sua zona di comfort?  In fondo tutte le persone di successo sono tali proprio perché si spingono oltre, mettendosi continuamente in gioco! Si suppone, ad esempio, che uno chef sia curioso e abbia voglia di sperimentare nuovi gusti e nuovi piatti.

Ovviamente questo discorso vale per tutti noi!

 Se non ci spingiamo mai oltre, come facciamo a sapere fin dove possiamo arrivare?

Giovedì è successo l’inaspettato (ovviamente non è la prima volta che succede, ma è raro): Aquila ha scelto di cucinare gli ingredienti più difficili… chapeau!

Altra riflessione su Irene che si è dovuta cimentare con ingredienti strani come pigne, bacche di quercia, erba fungo e resina, ha prodotto un gran piatto e alla fine della prova, tutta felice, ha detto “’Sta pigna mi ha aperto un mondo!”.

Superando i nostri limiti possiamo sapere cosa c’è oltre e magari scoprire che quello che abbiamo trovato ci piace, e anche tanto, ma se non ci proviamo non lo sapremo mai!

 

Su MasterChef ci sarebbe da scrivere per giorni, mi impegno guardare la prossime puntare (“E’ un lavoro duro ma qualcuno deve pur farlo!”) per cogliere altri spunti di riflessione.

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