giovedì 16 giugno 2011

Intervista con la scrittrice Gabriella Benedetti - 2a parte

Cari amici,
come promesso, questa e' la seconda parte dell'intervista alla scrittrice Gabriella Benedetti.
Potete trovare la prima parte qui


Come hai iniziato e scrivere “La casa del ciliegio”?
Forse e' stato un momento di passaggio, questo libro ha molti elementi autobiografici, parla di me e della mia famiglia, di tante cose che sono successe da quando sono qui in Piemonte ed e' nato in un momento in cui avevo bisogno di fare il punto della situazione. Volevo mettere dei punti per ricominciare una nuova vita.
Questo e' un libro che ho scritto per me.
Quando l'ho finito mi sono resa conto che e' un prodotto buono e ho cominciato a sognare di pubblicarlo. La pubblicazione e' andata a buon fine al primo tentativo con la casa editrice Europolis. E' stata una bella esperienza.

Ti sei divertita a scrivere questo libro?
Sì in molti momenti mi sono proprio divertita in altri e' stata una cosa sofferta perché comunque ho rielaborato delle vicende personali anche dolorose. E' stato anche un momento di catarsi, di rinascita: soffrire per poi rinascere più leggera.

Hai sempre sognato di scrivere?
Ho sempre sognato di scrivere, fa parte di me e' una cosa che non posso fermare e che non posso neanche disciplinare.
Ero una grafomane anche da piccola: da bambina scrivevo favole e ogni tanto ancora adesso, trovo questi quadernetti con delle favole banalissime piene errori di grammatica!
Poi la grande rivelazione e' stata quando mi hanno regalato una macchina da scrivere giocattolo: l'ho consumata!
E poi, quando sono arrivata all'età della ragione, mi sono chiesta cosa voglio fare da grande e ho pensato che l'unica cosa che so fare bene e che fa parte di me e' scrivere.
All'inizio non avevo niente di mio da scrivere per cui ho pensato al giornalismo: sapevo scrivere ma non avevo idee da proporre. Poi dopo tanti anni di giornalismo la mia vita e' cambiata e venendo in Piemonte mi sono seduta, mi sono fermata e ho capito che avevo delle cose da raccontare.

Stai stabilendo qualche obiettivo?
Sì, sia nella vita personale che in quella professionale.
Le due cose vanno di pari passo. A Roma ero una donna in carriera, ma anche in corriera , sempre di corsa e volevo, visto che non avevo una vita sentimentale, avere successo da un punto di vista professionale.
Mi ero data una tempistica e stavo lavorando per quello.
Poi ho conosciuto mio marito e mi sono resa conto che quello che mi interessava nella vita era un appagamento sentimentale, era costruirmi una famiglia.
Ora, che la famiglia l'ho costruita, posso anche incominciare a guardarmi attorno e cercare i costruire qualcos'altro, magari da un punto di vista professionale.

C'è l'idea di scrivere e sto preparando un libro che raccoglie una serie di racconti brevi dedicati a delle donne.
Donne a loro modo vincenti che vivono e affrontano delle sfide quotidiane che non sono necessariamente le “grandi sfide” della vita.
E accanto ho un progetto come Wedding Writer che dovrebbe decollare in autunno su cui punto molto.

Come fa una persona a capire se ha le capacita' per diventare uno scrittore?
Ci deve credere!
Poi in fondo a scrivere siamo capaci tutti, magari non siamo grammaticalmente corretti o non abbiamo creatività ma queste sono cose tecniche su cui si può lavorare: esistono i corsi di scrittura, gli insegnanti, esiste qualcuno che scrive meglio di noi a cui noi possiamo dare la nostra idea e lavorare in tandem.
Basta fermarsi e cominciare a farlo.
E' un modo di esprimersi diverso dagli altri.


Ti ringrazio per la tua disponibilità: se avete delle domande da porre a Gabriella, lasciate un commento su questo post.

Grazie ancora e spero di poter parlare presto di qualche tua novità!

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