Giovedì sera ho visto il making of di XF2020 in cui ci spiegavano come sarà il nuovo x Factor.
Studio di Cinecittà a Roma, scenografia senza palco, tavolo dei giudici modificato e molto molto altro per poter realizzare uno spettacolo in piena sicurezza secondo le norme anti-covid. Anche per i giudici sarà un nuovo modo di interagire con i vari cantanti, che tra l'altro hanno fatto i primi provini online!
In effetti era già da un po' che XFactor era "sempre troppo uguale a se stesso", ma quest'anno promette molto bene!
Da qui una riflessione: era necessaria una pandemia per farci uscire dalla nostra zona di comfort e pensare a qualcosa di nuovo? E non parlo solo di XFactor, ma di tutte quelle attività che sono andate avanti per anni, sempre uguali, senza un minimo di innovazione con l'idea che "abbiamo sempre fatto così".
E alla fine il mondo si è ribellato, ci ha spinti a rimetterci in gioco, a ripensare alle nostre attività e alla nostra vita. Sì perché posto di fronte alle difficoltà l'essere umano scopre delle risorse nascoste che gli permettono di realizzare l'impossibile. Siamo entrati in un nuovo modo di pensare ogni ambito della nostra vita, dalle relazioni personali, al lavoro, al tempo libero.
Ed è così che ci si è organizzati con lo
smart-working, con i plexiglas, con l'e-commerce, con i QR-code per i menu, con
le consegne a casa, con la scuola a distanza e molto molto altro. Abbiamo
dimostrato di potercela fare e questo ci deve dare fiducia e spronare a dare sempre il
massimo, ogni giorno, anche senza pandemia.
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